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Facce di Rio
Trilhas do Rio
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I numeri del Carnevale di Rio
Visitare Rio de Janeiro nel periodo di Carnevale permette di vivere la città al culmine della sua allegria. La sicurezza è assicurata da migliaia di agenti, guardie civili e militari nelle aree più affollate, mentre la voglia di divertimento è tutta indirizzata alla musica e al mascherarsi. Le feste preparatorie iniziano già un mese prima dei fatidici giorni dell'anno, disseminate in tutti i quartieri e non terminano esattamente con la fine della finestra internazionale, ma scemano lentamente, con picchi che riaccendono suoni e balli anche dopo settimane, come se questo periodo di festa, preparato e atteso per tutto l'anno, non volesse mai finire... 500 gruppi cittadini organizzati in feste e sfilate di strada, oltre alle 13 maggiori scuole di samba 4 milioni di euro la spesa di allestimento delle sfilate delle scuole al Sambodromo 5000 ballerini professionisti 2 milioni e mezzo di frequentatori al Bloco Bola Preta, 500 mila al Monobloco di chiusura, in Cinelandia (Centro) 360 tonellate di spazzatura solo nel Sambodromo di sfilata delle Scuole di Samba 810 istallazioni illegali nelle strade dove si è festeggiato 8600 agenti di sicurezza 1014 multati per urinare in strada (fra cui 118 donne e 4 turisti) 2117 prodotti illegali confiscati ai venditori di strada, fra cui 540 prodotti deperibili come gamberetti fritti, granoturco bollito, grigliate di carne, formaggio, pollo e salsicce, 850 oggetti come fermacapelli, guanti, maschere, archi, cappelli, occhiali, bombole di gas, carretti.
Allegra follia...
Il carnevale di Rio continua a rullare indomito per le strade e per i quartieri, dove viene rappresentata la vera allegria popolare dei blocos, in qualche modo più democratica della sfilata delle scuole di Samba celebrate in Tv. Mentre una ventina di Scuole famose (come Vila Isabel delle foto in basso) spendono milioni di dollari per mettere in scena spettacolari ambientazioni, centinaia di gruppi popolari mettono in fila nomi dagli slogan curiosi ed evocativi (E' Pieno di Matti, Culla del Samba, Gallina di Mezzodì, Vacca Inciampata, Le Carmelitane, Ahi Che Vergogna, Baciami Che Sono Cineasta) ma spesso più goderecce, (Siediti Che Spingo, Hai Messo il Preservativo, Sgorla il Mio Uccelletto, Cosina Senza Padrone, Gruppo delle Zoccole, Fuoco in Mutanda, L'Urlo della Vedova...) suscitando l'appassionata transumanza di grandi e piccini, ragazzotti e dame, favelados dalla testa dipinta di rosa e anziane signore a spasso col cagnolino in maschera... Per essere uno che ha un debole per l'antropologia sociale più che per le bolge, mi sono lasciato andare a camminate chilometriche per la città a documentare inizi, prosecuzioni e sfilacciamento di blocos, desfile e feste. All’inizio distaccato, tutto protetto dalla mia barba nuova e un po’ sulle mie, curioso ma non partecipe, con quella tipica postura alla finestra che abbiamo noi gringo, pur col sorriso di assistere stampato sulla faccia pallida. Ma basta cedere a una cerveja o due, ed effettivamente qualcosa si muove. Capisci peraltro che il lavoro (anzi il procacciarsi quattro palanche) qui è visto proprio solo in funzione del potersi abbandonare all’allegria che fluisce nelle strade con tutti fuori e nessuno in casa. Dopo un po’ ti senti assorbire da un clima che cancella i pensieri, le preoccupazioni, le analisi, la logica fatta col bilancino della ragione responsabile. E scopri che è curativo, anzi ti trovi catapultato in una dimensione dell’universo domandandoti com’è che l’hanno scoperta solo i brasiliani e tu sei stato educato e cucinato civilmente al punto da credere onestamente che è più serio rimanerne fuori…! E vedi l’illuminazione: piacevole, rompiscatole, riconoscibile come una lontana cugina che dicevano facesse la troia ma invece è solo una che non s’importa di cosa dicono di lei. Poi, magari, l’effetto birra svanisce e ti trovi davanti a un bivio: proseguire o rientrare nel vecchio, appesantito te stesso? E’ per questo che capisco chi alla fine rilancia con cachaça di qualsiasi livello, o cerca il nome dei suoi fornitori abituali sul cellulare. Quest’anno ho deciso di rischiare meno del solito, erede di vicissitudini interiori: meno favelas (quelle vicine sono ormai tutte pacificate), meno malandri e meno pallottole vaganti, ma al reportagem non rinuncio. Filmati chilometrici finora! Stay tuned...
L'Inizio
Iniziato ufficialmente il sabato, il Carnevale di Rio in verità ha scaldato i motori già con largo anticipo, da un mese che le scuole varie sfilano al sambodromo per fare le prove, e al pubblico gratuito non par vero, si riversano a centinaia di migliaia nelle gradinate e bevono qualche ettolitro di birra a testa, ma per mettere anche qualcosa di salutare nella barriga si strafogano di patatine all’olio di onibus e di linguiçe variegate… Le strade non ti danno un segnale dell’inizio fatidico, se non perché improvvisamente le auto non hanno più accesso alle strade maestre, e capisci che qui sanno cosa conti davvero. Divertirsi!!! Il venerdì sera già spezzavano il filo di lana il Bloco di Lapa e quello del Terreirao di Praça Mauà, forse il primo esempio storico di carnevale globale cittadino. La giornata di sole ha incoronato ancora una volta il Bloco del Bola Preta (palla nera) come il più frequentato in assoluto. Gremita la piazza Cinelandia alla mattina di sabato, mentre la sera prima era stato battuto ogni record di affluenza con oltre due milioni e mezzo di persone asserragliate nella lunga Avenida Rio Branco ad assediare i carri con che scaldavano il pubblico a tempo di samba.
Carnevale 2015 Qui programmazione e indirizzi
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