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geladinho

Peccati e virtù della birra brasiliana |
Joao era disoccupato da mesi.
Con lo
stoicismo tipico del brasiliano, tentò ancora una volta un
colloquio di lavoro. Joao era il tipico carioca di borgata,
né stupido né intelligente. La pancia prominente dimostrava
la sua debolezza per la birra al bar sotto casa, passione
che divideva con il 99% dei connazionali.
Una
volta arrivato all'ufficio, l'intervistatore osservò che il
candidato aveva esattamente il profilo desiderato, le virtù
ideali e domandò:
"Quale è stato il suo
ultimo impiego?
"Salario minimo in un
supermercato", rispose timidamente Joao.
"Bene, se Lei avrà
l'impiego, guadagnerà 10 mila reais al mese.
"Giura?
"Che auto possiede?
"Ad essere sinceri, al
momento ho solo un carretto a mano per vendere popcorn in
strada...
"Se Lei lavorerà con noi,
Le daremo una Audi per lei e una Bmw per sua moglie, tutte
nuove di zecca.
"Serio?
"Lei viaggia molto
all'estero?
"Beh, il viaggio più
lungo fu per visitare dei parenti che abitano in
periferia...
"Bene, se lavorerà qui,
viaggerà per lo meno 10 volte l'anno per Londra, Parigi,
Roma, Monaco, New York
"Proprio?
"E le dico di più.
L'impiego è quasi suo. Solo non glielo confermo perché devo
parlare con il mio capo. Ma è praticamente garantito. Se
fino a domani sera a mezzanotte, che è venerdì, NON riceverà
un nostro telegramma di contrordine, può venire a lavorare
già lunedì mattina prendendo possesso di tutti i bonus e i
benefici che le ho elencato. Per cui, già si organizzi: se
NON riceverà il telegramma di cancellamento di questo
accordo entro la mezzanotte di domani, il lavoro è suo!
Joao uscì dall'ufficio
raggiante.
Adesso era solo aspettare
fino alla mezzanotte di venerdì e pregare che non arrivasse
nessun maledetto telegramma. Un fine settimana più felice
non gli era mai capitato.

A casa riunì la famiglia
intera e raccontò la buona notizia. La figlia fece gli occhi
innocenti e lisciandosi la gonna delle dimensioni di una
cintura annunciò che era imprescindibile rinnovare il suo
misero guardaroba, poi telefonò a carico al fidanzato
dicendogli altezzosa che adesso usciva solo con chi avesse
la moto. La moglie si sporse alla finestra e gridando ordinò
dieci torte alla signora Maria che faceva dolci in casa. "E
muovi quelle chiappe da culona, tua miserabile, che questa
casa non ama aspettare i comodi dei pezzenti!" Il
figlio dodicenne sgattaiolò in strada e andò alla bocca di
fumo all'angolo della favela per comprare due pacchetti di
droga a credito. Joao convocò il quartiere intero per una
grigliata commemorativa a base di birra gelata e molta
musica.
Venerdì pomeriggio già
un barile di birra gelata distribuiva le avvisaglie di
allegria. Alle 9 di sera, la festa era al massimo. La banda
suonava, il popolo ballava, le libagioni scorrevano a fiumi.
La figlia si faceva corteggiare dal vicino sposato,
assessore alle fognature, cugino del sindaco. Alle 10 tutti
erano ubriachi e sfrenati. Solo il cane appoggiato al muro
di casa osservava afflitto, non intendendo la causa di tutta
quella esagerazione.
La vicina procace,
interessata, già si strusciava a lato di Joao. La banda
suonava forrò e pagode fra le urla dei presenti che bevevano
senza ritegno, la birra gelata scorreva e la gente ballava.
Il figlio con gli occhi chiusi menava la testa ad un ritmo
solo suo. Alle 11 Joao era già il re del quartiere e
spendeva somme sconsiderate per riempire la pancia del
quartiere, tutto in conto del primo stipendio a venire.
E il cane ciondolava
rassegnato in cerca di avanzi di pollo e carne grigliata,
mezzo timoroso, mezzo eccitato, mezzo stranito, messo
spaventato...
Alle 11 e 55..., suonando il claxon come un pazzo,
svolta l'angolo un tizio su una
moto gialla...
Cavolo... il postino...!
La festa cessò. La banda
ammutolì, la tromba affievolì strozzata, un ubriaco ruttò,
una vecchia scoreggiò, il cane ululò. Tutta la festa raggelò
mentre un curo presagio aleggiava sopra le teste annebbiate,
che avevano sperato fino ad allora di farsi trascinare a
sbafo della fortuna altrui.
Mioddio, e adesso,
chi avrebbe pagato i conti della festa?
"Povero Joao, era la
frase che serpeggiava fra la gente.
"Gettate acqua sulle
braci!
La birra si scaldò, la
moglie di Joao svenne, la vicina rimise a posto offesa la
camicetta, la figlia sbiancò come se una lama le avesse
trafitto i visceri, il figlio aprì gli occhi sudando freddo.
La motocicletta si fermò. Il tizio scese e si diresse
verso Joao.
"Il signor Joao Emanoel
Texeira Da Silva?
"Si, ci, certo, sono...
sono io...
La folla non ce la fece a
trattenersi.
"OOOOHHHHH!!!!!!!!
E il tizio della posta:
"Telegramma per Lei..."
Joao non voleva crederci.
Prese il telegramma, con occhi gonfi, alzò la testa e
diede uno sguardo all'intorno. Silenzio totale. Non si
sentiva un fiato. Una mosca che stava volando si zittì,
posandosi su una salsiccia fritta fra le zampe anteriori del
cane, imbrattata di farofa.
Joao respirò a fondo e
aprì la busta tremando, mentre una lacrima scendeva dolente,
macchiando il telegramma. Guardò di nuovo la gente e la
costernazione era generale. Tirò fuori la lettera, la aprì e
cominciò a leggere. La gente in silenzio aspettava la
notizia e si domandava: "E adesso? Chi pagherà i
debiti?
Joao riprese a leggere
incespicando con le sopracciglia, alzò gli occhi e fissò
ancora una volta il popolo che lo osservava. ..
Quindi, aprì un largo
sorriso, lanciò un urlo trionfale e cominciò a gridare...
euforico:
"La mamma è mortaa!!!
LA MAMMA E' MORTAAAA!!!!!!!!!..."

La birra
nelle vittorie è meritata
Nelle
sconfitte è necessaria

Con
Heineken e Stella Artois,
viaggi nel
Vecchio Mondo.
Con Bud e Corona
vai verso il Nuovo Mondo.
Con Skol,
vai all'altro mondo. |
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