Vivere il Brazil
Pandemia
COVID
2020-21
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Le notizie sulla pandemia COVID in Brasile sono ovviamente continue,
come in ogni altra parte de mondo. Ma ad una attenta analisi della
vita cittadina, sembra che imposizioni e lockdown abbiano sortito
una adesione francamente minore. Perché?
Il substrato
socio-ecomnomico brasiliano è molto diverso da quello europeo a cui
siamo abituati. Da noi esiste una economia dell'assistenza,
sanitaria e statale, che in rasile è molte più lacunosa. Le famiglie
italiane sono abituate a sopravvivere con le scorte e i risparmi. In
Brasile la famiglia media vive praticamente con ciò che guadagna
nella giornata. Se un capo famiglia alla mattina non esce in strada
per lavorare per procurarsi il cibo, alla sera la famiglia non avrà
nulla da mettere in tavola. Conscio di questa diversità, il
presidente Bolsonaro, nonostante le ovvie campagne di critica
avviate dalla stampa avversa, non se l'è sentita di riprodurre lo
stesso schema attuato in altre parti del mondo.
Un altro
particolare da prendere in considerazione è l'alta presenza di
infezioni e epidemie che già affliggono i tropici. Da sempre il
Brasile convive con le malattie portate dalle zanzare: dengue,
chicungunha e zika hanno imperversato per decenni, lasciano la
popolazione conscia della necessità di convivere con le epidemie per
sopravvivere. Non a caso, uno dei farmaci riadattato in Brasile per
l'emergenza, l'Hydroxicloroquina, era usato per combattere la
malaria.
Durante la
prima ondata che ha colpito l'Europa e gli Usa, il Brasile,
segnalando numeri importanti, ha visto una percentuale di infetti
comunque nettamente inferiore a quella dell'Italia. Alla fine del
2020-inizio 2021, le varianti non solo britanniche del virus hanno
evidentemente fatto esplodere una nuova ondata con le
caratteristiche di contagio più ampie. A Rio comunque i bar e i
ristoranti, pur soffrendo, non sono stati mai chiusi, così come le
spiagge e le palestre.
Le misure
precauzionali e i distanziamenti sono comunque in uso, eppure le
città convivono meno drammaticamente con le attività giornaliere,
soprattutto nelle piccole aree.
Non erano
richieste particolari restrizioni ai viaggiatori. Solo al 30
dicembre è stato fatto obbligo a chi entra nel paese di esibire
prova del test PCR negativo effettuato 72 ore prima.
L'assistenza
sanitaria brasiliana non garantisce quello a cui siamo abituati in
Italia. E' quindi consigliabile darsi una copertura assicurativa di
viaggio supplementare che garantisca una protezione fino a 100.000
euro, tipo Axa o simili.
gen
2021

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Vita in Brasile
Viaggiare è un atto di ribellione. Chi cerca vite diverse da quelle
in cui vive dimostra un rifiuto per la realtà così com'è, nella sua
fissità di regole e abitudini, e va alla ricerca di una fabbrica di
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